Improvvise crisi di dolore pulsante che interessano di solito una metà della testa, associate a nausea, vomito, insofferenza alla luce e rumori, malessere generale, sono solo alcuni sintomi caratterizzanti l’emicrania, una forma di cefalea di cui non si conoscono esattamente le cause (fattori ambientali, genetici, disordini del sistema dei neurotrasmettitori, ecc…)
Viene però associata molto frequentemente a fattori alimentari, e sembra che le crisi emicraniche siano scatenate da alcune sostanze, particolare:

–Tiramina ( presente in cioccolata, pesce in scatola, formaggi stagionati e fermentati, banana, avocado, vino rosso, birra, ecc..)

–Fenietilamina (presente in agrumi, formaggi, cioccolato, frutti di bosco, ecc…)

–Nitrati (presenti in insaccati, hot-dog, carni in scatola, ecc…)

– Istamina (presente in pesce fresco o inscatolato, carne di maiale, crostacei, ecc..)

–Glutammato di sodio (presente nei dadi da cucina e soprattutto nella cucina cinese per esaltare il sapore dei cibi) 

Gli alimenti responsabili o corresponsabili dello scatenamento dell’emicrania nei soggetti predisposti, non sono facilmente individuabili: la prova della responabilità di un cibo è fornita dal peggioramento/miglioramento della sintomatologia cefalgica in seguito alla sua assunzione. 
E’ opportuno chiarire che in assenza di prove che consentano di eliminare un alimento dalla propria dieta, è consigliabile consumare pasti piccoli e frequenti ad orari regolari (non trascurare una buona colazione!), evitare cibi troppo freddi, bere acqua regolarmente e magari affidarsi ad un professionista dell’alimentazione per stilare un piano dietetico composto da alimenti consentiti  ed innocui (come il riso e le verdure verdi cotte, ad esempio).
Mai come in questo caso una dieta  “fai da te”, può essere molto pericolosa per l’acutizzarsi della sintomatologia dolorosa!

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Solo tu puoi cambiare la tua vita, nessuno può farlo per Te!

Dr. Sergio Valerio
Biologo-Nutrizionista