Le proprietà del sale (ed il suo sapore), dipendono essenzialmente dal sodio.
Il sodio che assumiamo deriva sa quello contenuto negli alimenti e soprattutto dal sale da cucina aggiunto ad essi per insaporirli o per conservarli.
Il sale marino “grezzo” contiene cloruro di sodio ed anche altri sali ed oligoelementi, che sono presenti solamente in tracce nel sale marino “raffinato”, grosso e fino.
Il sale iodato invece è il sale comune al quale è stato aggiunto iodio sotto forma di ioduro/iodato di potassio, per prevenire e correggere la diffusa carenza di iodio, e può essere usato in sostituzione del sale normale, di cui ha lo stesso sapore.
Un pò di numeri
1 grammo di cloruro di sodio contiene circa 400 milligrammi di sodio e 600mg di cloro.
In genere si consuma davvero troppo sale: l’assunzione quotidiana di sale degli adulti italiani è mediamente di circa 10 g, mentre il fabbisogno quotidiano è solamente di 3-4g ed è consigliabile non assumerne più di 6 g al giorno. Ad abusare del sale sono i soggetti (anziani, fumatori) che percepiscono meno il salato e quindi salano di più i cibi.
Sapore di “male”
L’eccessiva assunzione di sale, oltre i 6g al giorno (un cucchiaino), è associata all’aumento del rischio di ipertensione arteriosa, di ictus, di cardiopatia ischemica ed aumenterebbe anche il rischio di cancro dello stomaco. Mangiare molto salato fa aumentare il desiderio di bere e se si consumano bevande e bibite zuccherate, si assumono più calorie (rischio di obesità).
Il sale ed in particolare il sodio in esso contenuto sono alcuni tra i principali alleati della cellulite. Questo minerale è infatti uno dei tanti fattori in grado di aumentare la ritenzione idrica dell’organismo. In una donna che soffre di cellulite, tale disturbo è già accentuato a causa dell’alterata funzionalità del sistema venoso e linfatico.
Come fare per limitare l’apporto di sodio?
Limitare l’apporto di sodio con gli alimenti è tutto sommato facile, basta adottare alcuni semplici accorgimenti:
- Non salare le pietanze
- Utilizzare poco sale durante la cottura (quando si prepara la pastasciutta abituarsi, per esempio, ad aggiungere il sale a cottura ormai terminata; in questo modo si riduce considerevolmente la quantità di sale assorbito dalla pasta)
- Limitare il consumo di cibi conservati sotto sale o trasformati (insaccati, formaggi, patatine ecc.)
- Limitare il consumo di cibi confezionati
- Esaltare la sapidità dei cibi con spezie, limone o aceto tradizionale/balsamico
- Se la frutta è gradita può essere consumata in sostituzione degli snack salati come spuntino
Per altri consigli o per una consulenza personalizzata,
prenota un appuntamento!
Dr. Sergio Valerio
Biologo Nutrizionista